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Tre lunghe tregue rigenerative, un numero incalcolabile di successi e qualche clamoroso fiasco scandiscono la carriera di interprete di Vladimir Horowitz (Kiev 1903 - New York 1989), uno dei piú noti e amati pianisti del Novecento. Una carriera strepitosa, che si interseca però con i chiaroscuri di una biografia fatta anche di lacerazioni, di ricorrenti crisi artistiche ed esistenziali, di umana e quasi cronica insoddisfazione, che gli modellarono una personalità ruvida, aspra, egocentrica. Nel volume si indagano i canoni estetici che ne ispirano e ne spiegano l'arte e che gli permisero di perseguire un unico obiettivo: conquistare e ammaliare il suo pubblico.